Il potere del comando – Diventare utenti avanzati con l’interfaccia testuale
Questo lavoro è dedicato a tutti gli uomini e le donne che respirano la libertà dell’Io attraverso la cultura e la speculazione scientifica. Carlo A. Mazzone |
Windows, Linux ma anche OSX dei computer Apple posseggono un’interfaccia grafica che, per quanto potente ed intuitiva, impone una serie di limiti alle enormi possibilità offerte dai vari Sistemi Operativi. Questa guida è rivolta a tutti coloro i quali necessitano di superare, per reale necessità o per semplice curiosità, le restrizioni imposte dalle interfacce grafiche per poter guadagnare il potere del comando assoluto sul proprio sistema informatico attraverso la conoscenza e l’uso consapevole dell’interfaccia testuale nascosta all’interno di ognuno dei citati Sistemi Operativi.
Presentazione del testo
L’interfaccia grafica di un sistema operativo è senza dubbio lo strumento principale con il quale l’utente interagisce con il sistema stesso. Ciò avviene grazie all’insieme delle icone e dei vari elementi grafici selezionabili normalmente attraverso l’utilizzo del mouse. Tali elementi prendono il nome di widget o, anche, controlli. Essi consentono di realizzare con grande semplicità le normali operazioni di lancio di programmi, copia di file e quant’altro di norma svolto con il proprio computer. Ovviamente nel contesto dei sistemi touch come tablet e smartphone la selezione e l’operatività sugli elementi dell’interfaccia avviene tramite l’uso delle dita. Può essere utile sapere che l’interfaccia grafica prende anche il nome di GUI, ovvero Graphical User Interface.
Sebbene per un utente “normale” l’uso dell’interfaccia grafica sia sufficiente, ciò non vale per un cosiddetto power user, ovvero un utente con abilità avanzate che vuole andare oltre le funzionalità di base e quindi poter risolvere situazioni maggiormente complesse rispetto alla norma. Dal lato opposto rispetto al power user, per quanto riguarda le competenze d’uso di un sistema informatico, troviamo il famigerato utonto, un utente che, a causa della sua scarsa dimestichezza con il mezzo informatico, si dimostra sufficientemente “tonto” da guadagnarsi tale insolente appellativo.
Ma, ovviamente, in tale contesto siamo interessati al power user. L’arma in più di cui si può dunque dotare il nostro eroe è senza ombra di dubbio l’insieme dei comandi messi a disposizione dall’interfaccia testuale nascosta nei vari sistemi operativi come Windows, Linux o anche OSX dei computer Apple.
L’interfaccia testuale consente di realizzare tutte le operazioni possibili con l’interfaccia grafica con maggiore efficienza ed accuratezza. Il contraltare da pagare per ottenere tale potenza è la necessità di conoscere i nomi e le modalità d’uso dei singoli comandi testuali. Si tratta di uno sforzo che vale tuttavia la pena di profondere per ottenere un potere di controllo sul sistema che non ha pari. L’interfaccia testuale viene anche chiamata CLI ovvero Command Line Interface (interfaccia a linea di comando). Sempre in termini di riferimenti anglosassoni è utile sapere che il termine interfaccia rimane spesso non tradotto utilizzandosi al suo posto il sinonimo shell.
Questa guida è dunque rivolta a tutti coloro i quali necessitano di superare i limiti imposti dalle interfacce grafiche per poter guadagnare il potere del comando assoluto sul proprio sistema informatico.
Struttura e contenuti del libro
Il testo è organizzato in tre sezioni principali. La prima è introduttiva rispetto alle nozioni relative alla struttura del file system, ovvero le modalità con cui i file vengono gestiti dal Sistema Operativo. Questa sezione è volutamente generica rispetto ai vari tipi di approcci utilizzati dai differenti sistemi, volendo presentare dei concetti comuni, ma indispensabili, per la comprensione dei dettagli presentati più avanti nel testo. Vengono dunque presentati i concetti generali relativi alla strutturazione ad albero del file system e quelli di navigazione sui percorsi assoluti e relativi.
La seconda parte è specificatamente dedicata all’ambiente Microsoft DOS – Windows. Quello che si cerca di fare è di individuare gli elementi fondamentali per consentire al lettore di diventare, quanto prima, autonomo rispetto all’indispensabile approfondimento ed attività di esercitazione da svolgere per padroneggiare con la necessaria sicurezza i tanti aspetti coinvolti. Viene così presentato il prompt della shell testuale e la sintassi generale dei comandi. Viene poi proposto un elenco, minimale ma significativo, dei principali comandi per la gestione di file e cartelle unitamente ai necessari puntuali esempi d’uso degli stessi. Successivamente vengono presentati i concetti relativi alla redirezione dell’input e dell’output. La sezione si conclude con la proposizione delle potenzialità degli script batch.
La terza ed ultima sezione è dedicata agli ambienti Unix-like. Con tale espressione si indicano tutti i sistemi operativi derivati da Unix e, dunque, sicuramente l’universo Linux ma anche la shell testuale del sistema operativo OSX utilizzato dalle macchine di casa Apple.
Dopo una presentazione storica relativa all’evoluzione dei sistemi di tipo Unix si sceglie come ambiente reale il contesto Linux con particolare riferimento alla distribuzione Ubuntu. E’ convinzione assoluta dell’autore che risulta indispensabile dare dei riferimenti reali, e non solo teorici, per consentire al lettore di acquisire la piena consapevolezza degli argomenti proposti. A tal fine è ineludibile una scelta di specifiche tecnologie che possano fungere da banco di prova dei vari aspetti presentati. L’ambiente Linux risulta, in questo ambito, di sicuro una scelta felice per la sempre crescente diffusione in ambito professionale e l’immediatezza della disponibilità di tale Sistema Operativo.
Vengono dunque presentati i differenti tipi di shell disponibili guidando il lettore in una prima, meditata, esplorazione del file system. Successivamente vengono illustrate le modalità ed i relativi comandi per gestione dei permessi sui file sia in relazione alla notazione simbolica che a quella ottale.
Viene poi suggerita una scelta in merito ai tanti possibili editor di testi disponibili per l’ambiente Linux.
La trattazione prosegue con una dettagliata panoramica dei superpoteri concessi al superutente del sistema che consentono, tra le altre cose, l’installazione di nuovo software e la gestione di software preesistente. In tale contesto viene suggerito l’uso di un server Linux come ambiente di sviluppo, anche condiviso tra molteplici utenti, per i vari linguaggi di programmazione. Nello specifico vengono presentati gli aspetti salienti per la compilazione nell’ambito dei linguaggi C, C++ e Pascal.
In chiusura si suggerisce l’uso di strumenti di accesso remoto alla shell testuale per sfruttare le enormi potenzialità dei sistemi server attraverso un facile ed intuitivo accesso da una qualsiasi postazione client.
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ISBN cartaceo: 9788867053018
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L’autore
Carlo A. Mazzone, laureato in Scienze dell’Informazione, è docente di Informatica nella Scuola Superiore e consulente informatico. Programmatore, sistemista e divulgatore informatico, si occupa di sviluppo software da circa trent’anni.